libra1-Recuperato

Un diario visivo personale
sull’arte
della malattia
di
Mauro Fiorese

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Capitolo 12

ARTE E NATURA/ESPLORAZIONE

ED UNA STORIA DI ENRIC SALA

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Recentemente ho trascorso due giorni con mio fratello Marco, la sua famiglia e degli amici per una grande raccolta di fondi in Costa Azzurra,

sulla riviera francese, dove ho incontrato un caro amico di mio fratello, Enric Sala.

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Enric e Marco hanno condiviso l’esperienza di essere Young Global Leaders for the World Economic Forum a Davos per alcuni anni e hanno viaggiato insieme nel mondo molte volte.

Enric Sala è un esploratore geografico attivamente impegnato nella esplorazione, ricerca e comunicazione per intensificare la protezione e la salvaguardia degli oceani.

Le sue numerose pubblicazioni scientifiche (oltre  un centinaio) sono universalmente riconosciute ed utilizzate nel tentativo di salvaguardare l’ambiente,

attraverso la creazione, ad esempio, di riserve marine.

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Enric attualmente cerca di proteggere l’ultimo ecosistema marino ancora puro del mondo e di sviluppare nuovi modelli di commercio per la conservazione delle acque marine.

Conduce delle spedizioni in alcuni dei luoghi più remoti dell’oceano per svolgere le prime indagini scientifiche

complete di queste aree pure per ottenere informazioni su come l’oceano fosse in

precedenza.

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Al di là del suo importante curriculum, Enric è un uomo generoso e un marito fortunato e abbiamo avuto il piacere di condividere le nostre storie nonostante conduciamo due vite molto diverse, una per l’arte e l’altra per la natura, che hanno però uno scopo comune: ESPLORARE.

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Siamo stati ospiti di una grande coppia, Leila e Victor, persone estremamente generose e gentili nella cui casa siamo stati invitati per un pomeriggio.

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   Enric ed io abbiamo parlato a lungo riguardo ciò che chiamiamo la ‘lista dei   desideri’, e cioè: “cosa faresti se ti fosse diagnosticato il cancro?”.

È una cosa che io ovviamente ho fatto ed affrontato, ma Enric mi ha detto di aver scritto qualcosa che voleva condividere con le persone che ama di più.

Ed eccomi qui. Sono molto fortunato ad aver avuto la possibilità di condividere i suoi pensieri con voi, amici miei, poiché Enric me ne ha dato il permesso. Ecco le parole bellissime e ispiranti di Enric:

LEVERAGE MY LOST KIDNEY

Ciò che ho imparato dall’essere sopravvissuto al cancro.

by Enric Sala

Il 31 marzo del 2014 mi è stato diagnosticato un cancro al rene. Ero in salute, conducevo una vita attiva e nonostante ciò ho sviluppato una malattia che io associavo ad abitudini sbagliate o alla vecchiaia. Tre giorni dopo mi è stato rimosso il rene destro e con esso il tumore maligno che non aveva alcun posto nella mia vita. Fino ad allora il cancro era solo una statistica, qualcosa che avevano gli altri: quel giorno divenne un annuncio altisonante della mia data di morte.

Ho 45 anni. Se sono fortunato come mia nonna potrei viverne altri 45. Solo 45 anni. E se fossero di meno? Nel mio letto di ospedale ho pensato profondamente alla rivalutazione della mia vita, a come prendere il pieno possesso di ogni minuto che mi è stato donato in questa seconda vita. Ho deciso di fare un esperimento col pensiero, una cosa che avrei dovuto fare anche prima: “le liste dei desideri” (e non “la lista”).

Una lista dei desideri è una lista del bucato dei sogni che annotiamo in un momento di euforia o di disperazione e giuriamo solennemente di realizzare. Quando ero adolescente scrissi una lista dei posti che avrei voluto visitare. Da allora ne ho visitati alcuni ma non ho mai fatto il grande sforzo di visitarli tutti: ciò mi ha fatto pensare che scrivere un’altra lista potesse non essere sufficiente poiché la consapevolezza  della malattia e della morte sarebbe potuta svanire nel giro di pochi mesi. Una volta che avrò dimenticato il mio intervento, dimenticherò anche la mia caducità?

Decisi pertanto di scrivere tre liste. Sono liste di cosa farei se avessi (1) un solo mese un solo anno, (3) dieci anni da vivere. Dopo aver iniziato a compilarle mi fu abbastanza chiaro che le prime due sono le più importanti. Incoraggerei tutti a fare le proprie liste.

Se avessi un solo mese di vita, andrei in quel posto che ritengo magico, porterei la mia amata Kristin e la mia famiglia ed estenderei l’invito a qualunque caro amico volesse venire. Tutto ciò che mi interesserebbe durante quel mese è stare con le persone che amo. Se mi rimanesse un anno vorrei trascorrere i miei ultimi nove mesi in questo magico posto e nei tre mesi precedenti mi assicurerei che la conservazione dei nostri oceani continui e sia completata.

Il messaggio era chiaro: le mie priorità nella vita dovevano essere quelle di coltivare le mie relazioni più importanti e di far realizzare coraggiosamente il mio sogno più grande, anche senza di me. Ho anche deciso che non c’era più posto per lo stress nella mia vita. Se mi rimanesse, diciamo, solo un anno di vita, cosa potrebbe stressarmi di più del ticchettio del mio orologio biologico? Così molte delle preoccupazioni diventano trivialità. Infine, tutto ciò che non gradirei fare durante l’ultimo anno, probabilmente non mi creerebbe affatto preoccupazioni: è un modo molto valido per determinare quali siano le nostre priorità.

Nessuno dovrebbe aspettare per porre delle domande importanti le cui risposte possono aiutare ad arricchire la propria vita.

Chi sono le persone con cui vorresti trascorrere il tuo ultimo mese di vita? Sto trascorrendo abbastanza tempo con loro? Sto anteponendo a loro delle cose, come viaggi di lavoro non essenziali?

Stai lavorando al sogno della tua vita? Quando ho scoperto di essere affetto dal cancro avevo da poco messo insieme un gruppo di persone con cui sviluppare un progetto per salvare gli ultimi posti selvaggi nell’oceano: non avrei potuto pianificare una tempistica migliore. Delegare e dare potere ad altre persone, mi ha permesso di focalizzarmi sulla mia guarigione, e riacquistare un bene fondamentale: la mia salute. Avrei dovuto farlo molto tempo prima.

Stai lavorando a un progetto che creerà una eredità che ti renderà orgoglioso? Stai lavorando con persone complementari a te, cioè persone migliori di te in ciò che tu non sai fare benissimo? Se sei a capo di un’organizzazione, hai già un piano di successione? Se realizzare i tuoi sogni è davvero importante per te, può essere fatto senza di te? Come Kristin mi ha fatto notare, ciò dovrebbe aiutare a determinare quanto di ciò che facciamo è dettato dall’ego e quanto dalla passione.

“Qual è il tuo posto magico?” Ho posto al mio amico e grande fotografo Reza questa domanda ed egli ha risposto “dove sono è il mio posto prescelto”. Non tutti sono così zen come Reza e infatti nel mio caso io non avevo una risposta. Conosco una grande quantità di luoghi, principalmente posti naturali abitati da poche persone che sono in perfetta armonia con la mia spiritualità, ma non riuscirei ad eleggere un vincitore. Ora ho pianificato di trattare ogni anno come il mio ultimo anno e di trascorrere il tempo in luoghi carichi di magia. Non voglio più posticipare la mia connessione spirituale con la natura e le persone speciali per questioni meno importanti.

Ogni volta che una tragedia colpisce la mia famiglia o miei cari amici, sento il bisogno di darmi delle priorità. Ma questo sentimento si annulla nel momento in cui sono investito dalla vita quotidiana frenetica e spesso distratto da problematiche modeste. Ho la benedizione di avere una donna adorabile, una famiglia e degli amici che hanno invaso la mia stanza d’ospedale e la nostra casa di fiori e bigliettini d’affetto, e un progetto che mi accompagna dall’infanzia e che sta umilmente contribuendo a migliorare il pianeta. Ora spero di poter scambiare il mio rene perso con un po’ di saggezza che mi faccia rimanere per sempre in uno stato di consapevolezza, per arricchire il ricordo della mia vita e di chi mi è caro. Mi auguro che anche i miei amici possano essere influenzati dal mio rene perso.

Enric Sala, tutti i diritti riservati.

 

Mauro Fiorese tutti i diritti riservati

Luglio 2015

continua…